A Maiorca, la vigilia del giorno di “Tots Sants” è la “Nit de les Ànimes” (Notte delle Anime). La tradizione vuole che questa sia la data in cui le anime degli antenati tornano a casa, quindi l’usanza era quella di accendere candele all’interno di frutti del tempo come rape e zucche decorate. Venivano collocati all’ingresso delle case o delle stanze affinché le anime potessero trovare la loro strada. Anche il camino è stato acceso e le porte sono state lasciate aperte; sul tavolo è stato lasciato un piatto vuoto per il defunto. È stato preparato anche un letto caldo nel caso in cui il defunto volesse riposare.
Anche se tradizionalmente le rape venivano utilizzate in Irlanda, paese da cui proviene questa usanza, le zucche sono diventate popolari grazie alla cultura americana. La parte superiore viene tagliata e svuoatata con cura. Poi si aprono gli occhi e la bocca e si mette una candela all’interno.
È tradizione di Maiorca che i padrini regalino ai loro figliocci una collana di dolci in occasione di questa festività. Si può fare anche a casa con i bambini. Al centro del “Rosari” va posta una “patena”, che può essere una moneta di cioccolato, un biscotto o un qualsiasi dolce rotondo.
Le frittelle sono i grandi dolci che si mangiano a Maiorca in questo periodo dell’anno. Vale la pena di mangiarli appena fatti.
È la tradizione più radicata dell’isola. Le famiglie visitano i loro defunti e li omaggiano con dei fiori.
La cultura di Halloween è ormai diffusa: i bambini visitano le case in costume per chiedere dolci. Sebbene si tratti di una tradizione anglosassone, è già praticata sull’isola. La raccolta di caramelle e le parata carnevalesca sono antiche tradizioni autoctone.
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